Sono aperte le iscrizioni al corso di massaggio infantile AIMI (http://www.aimionline.it/)
che si terrà
a None nel mese di aprile

Il corso consiste in 5 incontri della durata di un’ora/un’ora e mezza ciascuno ed è rivolto a genitori con bambini al di sotto dei 12 mesi
Il costo del corso è di 80€ per ogni nucleo famigliare (fatturato e detraibile con le spese mediche) e comprende:

materiale didattico, dispense, sequenza massaggi in cartoncino, traversine impermeabili, utilizzo dell’olio di mandorla biologico spremuto a freddo, coffee-break

I GRUPPI VERRANNO ATTIVATI CON UN MINIMO DI TRE ISCRITTI
(SCONTI PER ISCRIZIONI DI GRUPPO)

INIZIO VENERDI’ 1 APRILE ore 10,00
via stazione 18, None

Iscrizioni entro lunedì 28 marzo!

Gli incontri propongono:

• Apprendimento pratico della sequenza completa dei massaggi A.I.M.I
• Apprendimento dei suoi benefici
• Insegnamento delle tecniche del rilassamento (“tocco dolce” e “tocco di rilassamento” )
• Insegnamento di modalità che possono dare sollievo al bambino che soffre di stipsi, meteorismo, coliche e pianto.
• Discussione, condivisione e confronto tra genitori di temi particolarmente cari a mamme e papà (capricci, alimentazione, separazione e inserimento al nido, etc.)
• Momenti di riflessione sul legame genitori-bambino
• Momenti di riflessione sull’importanza della comunicazione non verbale e del contatto

FRATELLINI E SORELLINE SONO I BEN VENUTI!

 

è possibile scaricare il modulo di iscrizione in fondo alla pagina

Quando vado a fare il lungo di corsa per le campagne dove abito, passo in mezzo a numerose cascine e in quasi tutte vi sono giochi per i bimbi, magari è una struttura di altalena ormai in disuso – i figli sono diventati grandi e anche i nipoti – ma resta il fatto che in ognuno di questi luoghi c’è uno spazio pensato per i bambini, per il gioco, per il loro movimento.

Questo paesaggio mi ha fatto tornare in mente un articolo di UPPA (https://www.uppa.it/), del pedagogista Daniele Novara, letto qualche mese fa, dal titolo “Il diritto di non stare fermi” (Anno XIV numero 6/2014).

L’articolo toccava diversi aspetti riguardanti il movimento dei bambini e la loro autonomia, ma in particolar modo evidenziava la carenza strutturale e di spazi dedicati all’espressione motoria all’interno delle scuole.

 

gioco liberoCi stiamo trovando a vivere in un paradosso: da una parte allarmi sulla sempre più diffusa obesità infantile e sull’aumento di patologie legate a deficit attentivi e difficoltà di apprendimento, dall’altra l’educazione fisica trattata, alla scuola primaria, come materia di serie B, e la possibilità di muoversi nell’intervallo eliminata con scopi punitivi oppure limitata per un eccesso di prudenza (i bambini possono farsi male o prendere troppo freddo o troppo caldo).

Il fatto che il nostro sistema nervoso si sviluppi attraverso la stimolazione senso-motoria (leggi anche https://relazionipositive.it/gioco-corro-salto-penso-giochi-di-movimento-e-processi-evolutivi/) e che numerosi studi abbiano dimostrato come l’attività fisica sia un bisogno fondamentale per gli esseri umani, perché riduce lo stress e l’ansia, aumenta le capacità mnemoniche e attentive e migliora le prestazioni scolastiche, sembra non essere sufficiente per riconsiderare l’atteggiamento nei confronti del movimento libero: un bimbo di 6-7 anni avrebbe bisogno di 3 ore di movimento al giorno in modo “imprescindibile, come le adeguate ore di sonno”!

Invece in molti quartieri di molte città non ci sono spazi a misura di bambino, le scuole hanno cortili usati come parcheggi, i bimbi si spostano quasi esclusivamente in automobile e raramente preferiscono le scale all’ascensore; infine l’attività fisica è tutta a carico (in senso economico e logistico), delle famiglie.

Allora, in questi giorni di “lezioni prova” e ripresa della scuola e delle attività sportive, vi invito a riflettere (e lo faccio anch’io come mamma) sull’importanza del movimento per i nostri bambini: questo loro bisogno non si esaurisce con le tre ore di pallavolo alla settimana, ma è un bisogno quotidiano.

Detta così, può farci venire un attacco di panico, ma tenerli attivi non vuol dire doverli oberare di mille impegni in palestra: basta semplicemente andare a scuola a piedi, fare le scale per tornare a casa, lasciare che si portino lo zaino, che spingano il carrello al supermercato e, magari, lasciarli giocare in cortile, mentre si prepara la cena, anche d’inverno o prevedere una toccata e fuga ai giardinetti, indipendentemente dalla stagione e dalle condizioni atmosferiche.

E allora, da domani mattina, facciamo a chi arriva primo al portone?

 

relazioni positiveEccomi qua, alla fine ci sono “cascata” anch’io.

Mi sono dovuta arrendere, perché una volta c’erano gli elenchi del telefono, per farsi trovare dai possibili clienti, oggi ci sono le “nuove” tecnologie.

L’altro imperativo categorico del marketing per lo psicologo e lo psicoterapeuta sembra essere l’iper-specializzazione in qualche nicchia di mercato o tipo d’utenza; per la serie: siamo talmente tanti che più fai una cosa specifica, più è probabile che riuscirai a campare col tuo lavoro.

Panico! Non ce la posso fare. Non ce la posso fare a scrivere periodicamente qualcosa che sia almeno vagamente interessante o intelligente, ma soprattutto non mi ci vedo a fare tutti i giorni la stessa cosa, ad occuparmi di un solo tipo di utenza, o problematica: perderei la mia energia vitale e il piacere di fare il mio lavoro!

E quindi?

Quindi mi adeguo, in parte, ma mi adeguo per non soccombere, perché amo il mio lavoro, anche quando è frustrante e faticoso, e lo amo così tanto che voglio vivere facendo la psicologa. E devo fare marketing.
Quindi: ecco a voi il mio spazio, Relazioni Positive, l’ennesimo blog/sito di uno strizzacervelli che dice la sua.

Relazioni Positive perché, riflettendo su di me e il mio lavoro, ho capito che è questa la mia nicchia di mercato. Mi occupo da sempre di benessere psicologico, non solo del suo recupero, ma di coltivarlo e alimentarlo.

E le Relazioni Positive sono uno degli elementi fondamentali del benessere psicofisico, evidenziati dalla ricerca più recente (insieme a autonomia, padronanza ambientale, crescita personale, avere uno scopo nella vita e autoaccettazione), ma che già Adler (https://it.wikipedia.org/wiki/Alfred_Adler), ai suoi tempi , aveva capito essere cruciali.

Vi avviso, sarò me stessa, la versione più professionale di me stessa, ma pur sempre me stessa: pubblicherò a ritmi balzani, scrivendo su quel che mi ispira in quel momento e quando avrò tempo (ovvero quando non sarò al lavoro, non sarò con la mia famiglia, non starò facendo il pane, o non starò correndo); sarò sincera e diretta, anche se professionale e seria.

Sicuramente, se volete capire se posso esservi di aiuto, questo è il posto giusto per scoprirlo.